Alessandro Pernigotti, comandante del piroscafo Calabria, 1 Dicembre 1905
Alle 6 del mattino stesso, giunto nella rada di Tropea, ancorai nel solito ponto, e mi fece meraviglia che invece di trovare 5 braccia di fondo, ne trovassi 4 solamente. E questo fondo, bianco e Rabbioso, si vedeva benissimo, mentre non si era mai visto le altre volte di approdo. Sono certissimo che vi fu una repente alta e bassa marea di più di due metri, poichè si seppe che, con calma di vento, l'alta marea aveva asportate dalla spiaggia cinque o sei baracche, allontanandole per circa 3, o 4 miglia in alto mare.
Giovanni Platania "I fenomeni in mare durante il terremoto di Calabria del 1905" 1907
Il Calabria, piroscafo adibito a trasporto merci e passeggeri, giace ad una profondità compresa tra i -69m della poppa e i -76m della prua. Lo scafo giace su un fondo di sabbia bianca spezzato in tre tronconi. La poppa è in assetto di navigazione leggermente sbandata sul lato di sinistra
A.C. centro sub Tigullio 2016
Nella Calabria ulteriore il mare ha gettati alla riva molti cadaveri, e una quantità grande di pesci morti . È stato cosi impetuoso in certe ore il flusso e riflusso del medesimo, che ha potuto trasportar le sue acque fino all'estensione di due miglia, le quali nel ritirarli traevano l'eco i miserabili avanzi delle fabbriche già cadute.
Cristofano Sarti ``Saggio di congetture su i terremoti del dottore Cristofano Sarti'' 1783
Così, anno su anno, migliaia di turisti dei più svariati paesi, sono passati per questa terra senza neanche presentire quali bellezze insolite, fresche, non standardizzate, non ancora rovinate dai comuni schemi turistici, nasconda quest'angolo d'Italia.
Kazimiera Alberti "L'anima della Calabria" 1949
Sassi come una quinta. Dietro si continua a pensare al mondo com’era. Del resto un cerchio testimonia qualcosa: ognuno ne ha un’idea diversa, ma anche questo fa parte del gioco. In fondo non la chiamavano umanità ?
Andrea Amoroso 2016
Ora sua madre, la vecchia, cucina per i turisti d’estate. La piattaforma l’ha costruita suo padre, che era pescatore. Un giorno aveva detto alla madre, che ora è la vecchia: io qui ci farei una zattera, di cemento, però. Una penisola, collegata alla terra. Arrivano i turisti, lo so – sono stato a Milano – ai turisti piacerà una stronzata così. E ai turisti era piaciuta. Non a tutti però. Non ci avevano fatto i soldi. Perchè quel posto lì piaceva solo a quelli speciali, quelli con la tristezza dentro e la gioia fuori. Sua madre lo diceva a suo padre: tutti, sull'isola, hanno fatto i soldi, solo noi no, per questa tua stronzata romantica. Poi il padre era morto e la madre, la vecchia, non aveva smesso di cucinare per quelli speciali. E lui aveva preso la barca di suo padre, leggera e pesante sul mare blu, ed era andato a pescare. D’estate lasciava la moglie grassa e i figli e pescava i sogni di suo padre, che quelli speciali mangiavano su una piattaforma di cemento sospesa sull’acqua. I soldi non li aveva fatti neanche lui. Ma aveva una casa, una moglie grassa e dei figli ragazzi. E va bene così, chè lui non lo sa che la vita può essere altro. E così non ha ansie e desideri nascosti e insoddisfatte voglie che non conoscono tregua.
Daniela De Liso "Odisseo, la fame, il mare" 2016 http://www.zetaesse.org
La linea finita / di azzurri variabili / meravigliose terre / (inimmaginabili pianti) / amori lontani / (I'm thinking you every time) / voli candidi sussurrati / un divano sulla spiaggia / dimenticata brezza ruggiadosa / dissonanze lontane / (percepibili appena) / una goccia cristallina / (riga perpendicolare) / piedi nudi sulla spiaggia / niente !
Ely Curtis 2002 http://www.sagarana.net/rivista/numero9/ventonuovo7.html
Il viaggio è lineare, con una ruggine vecchia di qualche decennio, non di più. Dietro resta quello che ti aspetti, ma che ancora, a distanza di qualche decennio, fa fuori il pensiero con l’orizzonte e desta all’orizzonte pensieri vecchi – di millenni stavolta.
Andrea Amoroso 2016
Difficilmente possiamo intendere quale intensità di meraviglia e di terrore provarono le antiche genti innanzi all'Oceano, padre degli dei, mare di morte, mare tenebroso, fiume immenso che cingeva la terra, al di là del quale trovavasi la regione delle anime, la dimora di esseri fantastici dal triste aspetto, di divinità tremende, di mostri immani, di spiriti malvagi, che andavan placati con offerte, con sacrifizi, con preghiere. Ed al mare si eressero altari in ogni parte del mondo abitato; esso ebbe le preghiere delle turbe atterrite dalla sua furia, dei naviganti pronti a sciogliere le vele, degli esuli in cerca di nuova patria; e parve, dalla Fenicia alla Scandinavia, dalle terre africane a quelle del Perù, che solo il sacrifizio di vite umane potesse placarne l'ira, mentre risonava il canto dei sacerdoti a coprire le grida strazianti delle vittime; ed il sangue umano univasi al candore della sua schiuma.
Maria Savi Lopez ``Leggende del mare'' 1894